Legal Lexikon

Tappa nell’amministrazione (ministeri, comuni)

Nozione e qualificazione giuridica della ‘station’ nell’amministrazione (ministeri, comuni)

La nozione station nell’amministrazione, in particolare all’interno di ministeri e comuni, descrive tipicamente un’unità organizzativa o una determinata fase all’interno di una procedura amministrativa. L’esatta configurazione, funzione e posizione giuridica di una station dipende dal settore amministrativo di riferimento, dal diritto regionale e da normative specifiche dell’organizzazione. In senso ampio, una station consiste in una posizione definita nell’attività di servizio, che assume determinati compiti amministrativi o servizi, oppure segna una tappa nell’ambito di un procedimento amministrativo.

1. Definizione generale e distinzione terminologica

1.1 Station come unità organizzativa

All’interno delle amministrazioni pubbliche, le station sono spesso strutturate come dipartimenti, settori o aree di competenza. Queste station organizzative sono chiaramente collocate nell’organigramma, svolgono compiti specifici e sono soggette a competenze definite. Spesso anche singoli posti di servizio o l’assegnazione spaziale del personale vengono definiti come station.

1.2 Station nel procedimento amministrativo

In un contesto più ampio, una station può anche rappresentare una fase regolata dalla normativa statale o federale nell’ambito di una procedura amministrativa. Così, fasi procedurali – ad esempio nell’ambito della formazione nel pubblico impiego o nell’elaborazione di atti amministrativi formali – possono essere chiamate station. Ciò si riscontra ad esempio nel diritto degli impiegati pubblici e nel diritto delle procedure amministrative.

2. Station nei Ministeri

2.1 Organizzazione e funzione

I ministeri sono regolarmente suddivisi in diversi dipartimenti, settori o staff. Questi possono, nel gergo interno, essere denominati station, ad esempio nell’ambito di programmi di formazione o di tirocinio, in cui è previsto il passaggio attraverso diverse station (dipartimenti o settori). Questo è rilevante ad esempio per funzionari pubblici in formazione durante il loro servizio preparatorio.

2.2 Station di formazione secondo il diritto degli impiegati pubblici

La legge sullo status giuridico dei funzionari e le disposizioni regionali sul servizio preparatorio stabiliscono che i giovani nel pubblico impiego debbano attraversare diverse station. Queste station sono normate nei regolamenti e nei programmi di formazione e servono all’acquisizione delle conoscenze necessarie per il futuro ambito di impiego.

2.2.1 Quadro giuridico

La configurazione giuridica deriva dai rispettivi regolamenti su formazione ed esame per la carriera intermedia e superiore (ad esempio il Regolamento sulle carriere federali e i corrispondenti regolamenti regionali). Qui è stabilito che i praticanti debbano attraversare diverse station in differenti dipartimenti, ognuna delle quali definisce obiettivi di apprendimento e competenze da acquisire.

2.2.2 Obiettivo e finalità

Lo scopo delle diverse station è quello di fornire una conoscenza ampia dell’azione amministrativa e di promuovere il pensiero interdisciplinare. Grazie alla rotazione tra più station si mira ad acquisire una qualificazione e una conoscenza ampia delle procedure amministrative.

3. Station nelle amministrazioni comunali

3.1 Struttura e ambiti di competenza

Anche le amministrazioni comunali sono organizzate secondo il principio delle station. Tipici sono settori come l’ufficio anagrafe, l’ufficio ordine pubblico, l’ufficio edilizia, l’ufficio sociale e altri dipartimenti, che ciascuno funge da station con proprie competenze. Nel contesto dei processi amministrativi (ad esempio nella gestione di pratiche complesse o di casi di formazione) vengono costituite anche station presso cui si effettuano diversi passaggi di verifica o fasi di lavorazione.

3.2 Station nell’ambito del servizio di formazione comunale

Secondo i regolamenti di formazione per impiegati amministrativi o aspiranti ispettori, la suddivisione in diverse station è obbligatoria. I fondamenti giuridici si trovano ad esempio nel Regolamento sulla formazione professionale per impiegati amministrativi (Verwaltungsfachangestellten-Ausbildungsverordnung – VfaAusbV).

3.2.1 Contenuto e durata

Le singole station sono regolate con precisione riguardo ai contenuti e alla durata prevista. La rotazione tra i vari dipartimenti garantisce una formazione completa. I regolamenti sugli esami finali si basano solitamente sulle materie trasmesse in ciascuna station.

4. Disposizioni legali e requisiti

4.1 Fondamenti giuridici

L’organizzazione e la denominazione delle station derivano direttamente o indirettamente dalla normativa federale, regionale o dai regolamenti amministrativi subordinati. Per la formazione nel rapporto di pubblico impiego sono determinanti le leggi e i regolamenti sulle carriere. Le station di formazione e le loro conseguenze giuridiche sono dettagliatamente regolate.

4.2 Station nel diritto del lavoro e del servizio pubblico

Anche nel contesto del diritto del lavoro pubblico il termine station può essere rilevante, in particolare nei casi di trasferimenti, distacchi e progressioni secondo i §§ 26, 27 BBG (Legge federale sui funzionari) nonché nelle corrispondenti disposizioni regionali. Per i lavoratori soggetti a contratto nel settore TVöD (Contratto collettivo per il pubblico impiego), la prassi delle rotazioni è regolata dall’accordo di servizio e dai regolamenti interni.

4.3 Implicazioni per la protezione dei dati e il diritto del servizio pubblico

Quando più station sono coinvolte in un processo, devono essere rigorosamente osservate le norme in materia di protezione dei dati (in particolare DSGVO e BDSG). Il trasferimento di informazioni e la consultazione degli atti trovano il proprio quadro giuridico nella normativa generale sulle procedure amministrative (VwVfG) e nelle leggi sulla protezione dei dati.

5. Esempi pratici e particolarità

5.1 Prassi della rotazione delle station

In particolare nei programmi di formazione e tirocinio, il passaggio attraverso le diverse station costituisce un elemento essenziale della qualificazione. L’organizzazione temporale e contenutistica, la scelta delle station e la valutazione delle prestazioni sono aspetti centrali del diritto alla formazione.

5.2 Station nell’esecuzione elettronica dell’amministrazione

Con il progresso della digitalizzazione, il termine assume un significato aggiuntivo nell’ambito dei flussi di lavoro nei sistemi elettronici di gestione dei procedimenti, in cui sono previste station digitali per il controllo, la verifica e l’approvazione dei procedimenti amministrativi.

6. Sintesi e rilevanza per l’amministrazione

Nel contesto amministrativo, una station è definita come un’unità funzionale od organizzativa, i cui elementi giuridici sono regolati in modo distinto. A seconda del contesto, può trattarsi di una suddivisione strutturale, una fase formativa o una tappa procedurale. La definizione, i compiti e la tutela giuridica delle station rappresentano un elemento fondamentale dell’organizzazione amministrativa moderna e servono a garantire un’azione amministrativa conforme alla legge ed efficiente.


Indicazione bibliografica: I fondamenti giuridici per l’organizzazione e lo svolgimento delle station si trovano nelle specifiche regionali e federali, in particolare nei regolamenti sulle carriere, nei regolamenti di formazione, nelle disposizioni sul diritto del servizio pubblico nonché nelle norme in materia di diritto del lavoro e di protezione dei dati. Per approfondimenti si consiglia la consultazione dei relativi testi normativi e delle disposizioni amministrative pertinenti.

Domande frequenti

Quali sono le disposizioni legali applicabili per l’assegnazione di una station amministrativa nei ministeri o nelle amministrazioni comunali?

L’assegnazione di una station amministrativa avviene regolarmente sulla base dei rispettivi regolamenti di formazione ed esame per praticanti giuridici delle regioni. In base alla normativa, in particolare al regolamento sulla formazione e sull’esame per giuristi di ciascun Land e alle relative disposizioni amministrative, la selezione delle posizioni di formazione nei ministeri o nelle amministrazioni comunali dipende dalle capacità disponibili e dalla finalità della formazione. Solitamente il praticante può fare domanda per determinate posizioni, ma non esiste un diritto soggettivo all’assegnazione. L’assegnazione viene effettuata dall’autorità di formazione competente, la quale deve considerare, oltre all’obiettivo formativo – ossia la trasmissione di conoscenze pratico-giuridiche nell’amministrazione pubblica – anche aspetti di pari opportunità, la parità di trattamento di tutti i praticanti e le necessità di servizio. Si applicano normative particolari in termini di trasparenza, obblighi di documentazione e, se del caso, anche diritti di codeterminazione del consiglio del personale. Il regolamento di formazione stabilisce concretamente quali ambiti di attività siano consentiti e quali requisiti minimi esistano in merito a tutoraggio e attestati di prestazione.

Quali diritti e doveri sorgono per i praticanti giuridici durante la station amministrativa sotto il profilo legale?

Durante la station amministrativa, i praticanti giuridici sono soggetti sia alle norme di diritto del servizio pubblico sia a quelle disciplinari previste dalle rispettive leggi regionali, ad esempio dalle leggi sulla formazione dei giuristi e dalle leggi sugli impiegati pubblici delle regioni. Hanno diritto a una formazione adeguata, a un tutoraggio personale da parte di un formatore (ad esempio un consigliere ministeriale o un funzionario dell’amministrazione comunale) e all’accesso alle principali procedure lavorative dell’ente. Al contempo esistono obblighi di riservatezza, di esercizio diligente del lavoro e di rispetto delle direttive di servizio interne e delle misure di sicurezza. Devono attenersi alle istruzioni del formatore, nella misura in cui esse rientrino nell’ambito della formazione e del diritto pubblico, e sono soggetti – ad esempio in materia di orario di lavoro, assenze o richieste di ferie – a obblighi formali di comunicazione. Violazioni dei doveri di servizio possono comportare misure disciplinari, fino all’esclusione dalla station o dall’intero servizio di formazione.

A quali condizioni i praticanti giuridici possono consultare fascicoli o trattare dati riservati durante la station amministrativa?

La facoltà di consultare fascicoli e trattare dati riservati si basa sul principio della finalità e della riservatezza nel servizio pubblico. I praticanti giuridici ricevono normalmente l’accesso ai fascicoli solo nella misura in cui ciò sia necessario per la formazione e dopo aver sottoscritto l’obbligo di segretezza dei dati e dell’ufficio. Tale obbligo viene formalizzato per iscritto secondo le leggi sulla protezione dei dati (ad es. DSGVO e leggi regionali sulla privacy) e secondo le norme sugli obblighi di segretezza per i funzionari. Inoltre deve essere garantito che la trasmissione o l’uso autonomo di informazioni riservate senza autorizzazione esplicita sia vietato. L’ente deve assicurare, tramite misure organizzative come i diritti di accesso personale, che sia escluso l’abuso. Violazioni possono comportare sanzioni sia disciplinari sia in materia di protezione dei dati.

Come vengono valutate giuridicamente le prestazioni nella station amministrativa?

La valutazione delle prestazioni di un praticante giuridico durante la station amministrativa avviene secondo le disposizioni sugli esami del rispettivo Land, in particolare sulla base del regolamento sulla formazione dei giuristi e delle relative disposizioni amministrative. L’attività formativa è di norma documentata tramite attestati pratici (relazioni, perizie, pareri) da consegnare al tutor della station. Le normative prevedono che la valutazione sia oggettiva, trasparente e nel rispetto dei criteri di valutazione previsti per la formazione di riferimento. Il praticante ha il diritto di essere informato sulla valutazione e di contestarla – in caso di vizi di merito o di forma – per via giudiziaria (ad esempio tramite ricorso o azione davanti al tribunale amministrativo). Errori di valutazione, soprattutto arbitrarietà, discrezionalità o discriminazione, possono essere corretti in sede di ricorsi.

Esistono disposizioni legali sulla scelta del formatore durante la station presso ministeri o comuni?

I fondamenti legali per la scelta del formatore sono stabiliti dai regolamenti di formazione e dalle disposizioni interne dell’ente competente. Di norma, il formatore è un funzionario di carriera superiore con adeguata qualifica giuridica e diversi anni di esperienza professionale. Spesso è inoltre necessaria una nomina formale da parte del personale o della direzione della formazione, al fine di garantire che la posizione soddisfi i requisiti legali minimi. Non sussiste, in linea di principio, un diritto al conferimento a un formatore specifico, ma la selezione deve avvenire in modo non discriminatorio, trasparente e tenendo conto della qualità formativa. Il formatore assume responsabilità giuridica per l’adeguatezza della formazione e per la valutazione della station.

Quali disposizioni legali esistono in merito all’orario di lavoro e alle attività secondarie durante la station amministrativa?

Durante la station amministrativa valgono le norme del pubblico impiego in materia di orario di lavoro, in particolare i regolamenti regionali sull’orario dei funzionari e i rispettivi regolamenti di formazione. L’orario medio settimanale di formazione è solitamente tra 35 e 40 ore. Sono possibili deroghe e modelli di orario flessibili, purché non compromettano la finalità formativa e siano concordati con il tutor della station. Le attività secondarie richiedono generalmente preventivo assenso dell’ente di formazione, poiché non devono confliggere con i doveri derivanti dal rapporto formativo di diritto pubblico. Devono essere evitati, ad esempio, conflitti di interesse e garantito il rispetto degli obblighi di servizio. L’autorità competente può vietare o subordinare l’esercizio di attività secondarie per assicurare una formazione regolare.

Qual è la procedura giuridica in caso di reclami o conflitti durante la station amministrativa?

Reclami o conflitti vengono gestiti secondo le disposizioni della normativa sulle procedure amministrative e dei regolamenti di formazione applicabili. In caso di controversie con il formatore o la sede di formazione, i praticanti giuridici hanno il diritto di rivolgersi alla direzione della formazione o al docente di fiducia. La procedura formale di reclamo prevede la possibilità di contestare la decisione della sede di formazione tramite ricorso scritto, che deve rispettare determinate scadenze. In caso di violazioni gravi, come discriminazione o inottemperanza alle regole della formazione, si può ricorrere all’ente superiore o al tribunale amministrativo. È possibile inoltre ottenere consulenza legale dalla rappresentanza del personale o da un sindacato. Durante la procedura devono essere rispettati i principi del diritto al contraddittorio e della giusta ponderazione degli interessi.