Partner (Generale) – Panoramica e importanza negli studi legali
Il termine “Partner” indica, negli studi legali e nelle società di partnership, generalmente una persona che occupa una posizione di rilievo con responsabilità imprenditoriali. I partner sono spesso comproprietari o soci della società, assumono rischi economici, partecipano alla gestione strategica dell’impresa e dispongono di poteri decisionali essenziali. Questo livello di carriera si trova di solito al vertice del percorso professionale negli studi legali.
Fondamenti della posizione di partner
La posizione di partner rappresenta, in molti studi legali, il più alto traguardo di carriera raggiungibile accanto o dopo l’ingresso nell’assemblea dei soci della partnership. L’esatta configurazione e denominazione può variare a seconda della dimensione, dell’orientamento aziendale e della forma giuridica dello studio (ad esempio, Equity Partner, Salary Partner, Managing Partner).
Ruolo e poteri
Un partner è coinvolto nelle decisioni strategiche, economiche e organizzative dello studio. Mentre gli avvocati associati o dipendenti sono principalmente responsabili della gestione delle pratiche, i partner assumono compiti più ampi di leadership, acquisizione di nuovi clienti e rappresentanza.
Le aree di responsabilità tipiche comprendono:
- Sviluppo del business e acquisizione di nuovi clienti
- Gestione e mantenimento dei rapporti con i clienti esistenti
- Pianificazione strategica dell’impresa
- Gestione del personale, promozione e sviluppo dei giovani talenti
- Gestione interna e partecipazione a commissioni
- Responsabilità su fatturato e settori di risultato
Condizioni quadro e basi legali
Le condizioni quadro per le partnership sono disciplinate da regole di diritto societario. Le forme giuridiche tipiche per studi legali con struttura a partner sono la società di partnership (PartGG), la società civile (GbR), la società di partnership con responsabilità professionale limitata (PartG mbB), così come la società in accomandita semplice (KG), la società a responsabilità limitata (GmbH) o la società per azioni (AG).
Basi di diritto societario
I partner, solitamente, sono soci o partecipanti e, come tali, partecipano agli utili e alle perdite dello studio. Sono vincolati dai contratti societari, che regolano i diritti di voto interni, la distribuzione degli utili, la responsabilità e le competenze. In alcuni modelli si distingue tra Equity Partner (con partecipazione al capitale e potere decisionale) e Non-Equity Partner (senza partecipazione al capitale, spesso con diritti limitati).
Responsabilità e obblighi
L’ingresso come partner comporta una maggiore responsabilità personale e l’assunzione di rischi economici, in particolare se vi è partecipazione come socio. Il regime di responsabilità dipende in modo determinante dalla forma societaria scelta e dagli accordi contrattuali specifici.
Evoluzione storica della posizione di partner
L’istituzione del partner si è sviluppata con la crescente importanza dell’esercizio professionale congiunto dalla fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Il quadro giuridico degli studi legali è stato nel tempo specificato e regolamentato con norme particolari.
Con la crescita degli studi legali e la crescente specializzazione, anche la posizione del partner si è trasformata: oltre all’attività specialistica, sono diventate sempre più importanti le attività di management, business development e gestione del personale. L’introduzione di diversi status di partner (ad esempio, Non-Equity, Equity, Salary Partner) testimonia la progressiva professionalizzazione della gestione degli studi legali.
Requisiti per la posizione di partner
Per accedere al gruppo dei partner sono generalmente richieste, oltre alle competenze tecniche, anche capacità imprenditoriali, competenze sociali e pluriennale esperienza. I requisiti per la partnership sono di norma regolati nei percorsi di carriera o nelle direttive interne dello studio.
Requisiti tipici
- Eccellenti risultati nella gestione delle pratiche e nell’acquisizione di nuovi clienti
- Appartenenza pluriennale allo studio (solitamente tra 6 e 10 anni di esperienza professionale)
- Capacità di leadership e sviluppo dei collaboratori
- Pensiero strategico ed economico
- Contributi comprovati allo sviluppo del business
- Accettazione da parte del partner group esistente
Procedura di selezione e nomina
La selezione dei potenziali partner avviene spesso tramite un processo formale di selezione che può durare diversi anni (detto “Track to Partnership”). La decisione circa l’ammissione viene presa solitamente dal gruppo dei partner o da un’assemblea dei soci sulla base di criteri oggettivi e valutazione collegiale.
Compiti e ambiti di responsabilità tipici
Acquisizione di clienti e sviluppo del business
I partner contribuiscono attivamente all’acquisizione di nuovi mandati e coltivano la loro rete di clienti, partner commerciali e istituzioni. Lo sviluppo delle aree di business e il posizionamento dello studio sul mercato sono compiti centrali.
Gestione del personale e formazione
Oltre alla gestione delle pratiche, i partner sono spesso responsabili della selezione, dello sviluppo e della gestione dei talenti all’interno dello studio. Supportano i giovani collaboratori e le colleghe e i colleghi più giovani nello sviluppo professionale e garantiscono un ambiente di lavoro stimolante.
Strategia e rappresentanza
I partner garantiscono l’orientamento strategico e rappresentano lo studio all’esterno: verso clienti, partner di cooperazione o l’opinione pubblica. Sono attivi nelle sedi, pianificano le espansioni e contribuiscono attivamente al futuro dello studio.
Compiti amministrativi e organizzativi
Attività amministrative come la pianificazione del budget, l’organizzazione interna e il rispetto degli standard di qualità rientrano anch’esse nella sfera di responsabilità dei partner. Partecipano alle decisioni relative alle strutture IT, filiali, marketing e altri temi interni.
Prospettive e opportunità di sviluppo
Con l’ingresso nel gruppo dei partner si raggiunge uno dei massimi livelli di carriera. Tuttavia, all’interno della partnership esistono diverse possibilità di sviluppo ulteriore.
Diversi livelli di partner
Nei grandi studi legali si distinguono spesso ulteriori livelli di partner:
- Salary Partner: Soggetti partecipanti o così nominati all’esterno senza partecipazione al capitale, con diritti di decisione limitati.
- Equity Partner: Co-proprietari con partecipazione al capitale, diritti e doveri ampi.
- Managing Partner: Persona di direzione, spesso con ulteriori compiti di management (ad esempio nella direzione aziendale).
Passaggi a livelli di carriera superiori
Oltre al livello di partner possono esistere posizioni come Senior Partner, Managing Partner o Chairman. Questi sono responsabili di compiti manageriali centrali (ad es. come parte di organi direttivi).
Inoltre, vi è la possibilità di agire come rappresentanti di settore o in organi di vigilanza, di entrare in organizzazioni professionali, o di assumere ruoli dirigenziali in imprese e istituzioni al di fuori dello studio.
Domande frequenti sul percorso di carriera “Partner”
Quando posso diventare partner in uno studio legale?
L’esperienza professionale richiesta varia ma è generalmente tra sei e dieci anni dopo l’ingresso nello studio. La durata concreta dipende dalle prestazioni individuali, dallo sviluppo del business e dalla struttura del singolo studio.
In cosa si differenzia un partner dagli altri professionisti nello studio?
I partner, oltre alla gestione delle pratiche, assumono ampie responsabilità di leadership, management e acquisizione. Sono economicamente coinvolti nell’impresa e condividono in modo rilevante la responsabilità per le decisioni strategiche.
Ci sono diversi ruoli di partner?
Sì. Spesso esistono Equity Partner (soci con partecipazione al capitale), Non-Equity Partner o Salary Partner (senza partecipazione al capitale), nonché Managing Partner con compiti direttivi particolari.
Quali rischi e obblighi comporta la posizione di partner?
In qualità di partner si partecipa sia al successo economico sia agli insuccessi dello studio. La responsabilità specifica dipende dalla struttura societaria e dagli accordi contrattuali. Inoltre, si aggiungono ampi obblighi di leadership e rappresentanza.
Come si svolge il processo di ammissione a partner?
L’accesso alla partnership avviene generalmente attraverso un processo di selezione trasparente in cui vengono valutate le competenze tecniche, imprenditoriali, la collegialità e l’impegno. La decisione è presa dal gruppo dei partner o dall’assemblea dei soci.
Quali sono i successivi passi tipici di carriera per i partner?
Sviluppi successivi sono, ad esempio, la presa in carico di funzioni direttive o di gestione all’interno della partnership (ad esempio Managing Partner), ulteriori compiti come portavoce del gruppo partner o il passaggio ad altre posizioni dirigenziali negli studi legali e oltre.
Riepilogo
La posizione di partner unisce alta responsabilità tecnica ed economica, compiti di leadership e la possibilità di partecipare al successo dell’impresa. È caratterizzata da sfide impegnative, ma offre anche ampie prospettive di sviluppo e margini di manovra nella gestione dello studio. I giovani talenti che intendono intraprendere questa strada dovrebbero dimostrare, oltre all’eccellenza professionale, mentalità imprenditoriale, capacità di leadership e attitudine al lavoro di squadra. L’ingresso nel gruppo dei partner rappresenta generalmente una tappa fondamentale e si accompagna a diritti e doveri speciali all’interno dello studio.
Domande frequenti
Come viene regolato lo stato giuridico dei partner nelle convivenze di fatto?
In Germania, la convivenza di fatto – cioè la coabitazione tra partner senza matrimonio – non è regolata dalla legge in modo tanto completo quanto il matrimonio. Il codice civile (BGB) non riconosce i partner di una convivenza come membri di una famiglia dal punto di vista legale, bensì, secondo la legge, essi sono considerati persone singole. Questo significa, tra l’altro, che non vi sono obblighi legali di mantenimento tra i partner, a meno che non siano stati previsti accordi contrattuali in tal senso. Allo stesso modo, non sussiste alcun diritto alla partecipazione agli incrementi patrimoniali, all’assegno di mantenimento o a diritti successori previsti dalla legge. Solo nel diritto sociale esistono parzialmente riconoscimenti, ad esempio per la “comunità di bisogno” nell’ambito dell’assistenza di base per chi cerca lavoro (§ 7 comma 3a SGB II). I partner possono determinare autonomamente il quadro giuridico, ad esempio stipulando contratti di partnership, procure o disposizioni anticipate, per tutelare i propri interessi.
Quali diritti e doveri hanno i coniugi secondo la legge tedesca?
Con il matrimonio, per entrambi i coniugi nascono ampi diritti e doveri reciproci. Tra questi vi sono, in particolare, il diritto alla convivenza matrimoniale, l’obbligo di mantenimento (§§ 1353 e seg. BGB), la partecipazione all’incremento patrimoniale (regime di comunione degli incrementi, salvo scelta di altro regime patrimoniale), l’affidamento congiunto dei figli comuni, il diritto successorio reciproco (§ 1931 BGB) e i diritti di partecipazione alle decisioni importanti (ad es. in materia sanitaria). Durante il matrimonio vige la cosiddetta autorità della chiave (§ 1357 BGB), che implica che gli atti giuridici quotidiani compiuti da un coniuge producono effetti anche per e contro l’altro partner. In caso di divorzio, si applicano le norme sulla divisione degli incrementi patrimoniali, la ripartizione delle pensioni, il mantenimento durante la separazione e dopo il divorzio, nonché le regole per l’affidamento e il diritto di visita dei figli.
Quali possibilità hanno i partner di regolare giuridicamente i loro rapporti patrimoniali?
I partner, sia sposati che non sposati, possono regolare individualmente i propri rapporti patrimoniali. I coniugi possono, con atto notarile, modificare il regime legale della comunione degli incrementi e concordare la separazione o la comunione dei beni (§§ 1408 e seg. BGB). I partner non sposati possono stipulare contratti di partnership in cui disciplinano la proprietà dei beni acquistati congiuntamente o stabiliscono regole per l’eventuale separazione. Particolare attenzione va prestata agli acquisti comuni, perché, senza accordi chiari, possono sorgere incertezze giuridiche. Importanti regole possono riguardare anche obbligazioni, diritti di utilizzo e gestione della casa.
I partner non sposati possono prendersi cura congiuntamente di un figlio comune secondo la legge?
I genitori non sposati possono ottenere l’affidamento condiviso del figlio presentando una dichiarazione congiunta presso l’ufficio per la tutela dei minori o dal notaio (§ 1626a BGB). Altrimenti, l’affidamento spetta inizialmente solo alla madre. I diritti di affidamento e di visita regolano in modo completo i rapporti giuridici tra genitori e figlio. Anche senza affidamento condiviso, entrambi i genitori hanno diritto di visita; il genitore non affidatario ha diritto a contatti regolari con il figlio e l’obbligo di versare il mantenimento. In caso di disaccordo, può intervenire il tribunale familiare, che decide sempre nell’interesse superiore del minore.
Cosa accade in caso di decesso di un partner relativamente al diritto successorio?
In caso di decesso di un partner si presentano notevoli differenze tra coppie sposate e non sposate. I coniugi sono eredi legittimi e in genere ricevono, insieme ai figli del defunto, una quota dell’eredità (§§ 1931, 1371 BGB). I partner non sposati non sono eredi legittimi ai sensi della legge, ovvero, senza testamento o contratto successorio, restano esclusi. Si consiglia quindi alle coppie non sposate di redigere un testamento valido per tutelare il partner. Bisogna tener conto del diritto alla quota legittima per i parenti stretti e delle soglie fiscali, che per i coniugi sono molto più elevate che per partner non sposati.
Quali effetti hanno le partnership sugli aspetti fiscali?
Per i coniugi esiste la possibilità fiscale del cosiddetto “splitting” tra coniugi, che di solito porta a una tassazione più favorevole, specialmente se i partner hanno redditi molto diversi (§ 26 EStG). Anche in materia di imposta di successione e donazione, per i coniugi valgono esenzioni molto alte. Per i partner non sposati simili vantaggi fiscali non sono previsti; la tassazione è separata e le esenzioni decisamente inferiori. In presenza di trasferimenti immobiliari o somme consistenti, ciò può risultare in rilevanti svantaggi fiscali. Solo costituendo un’unione civile registrata (per coppie dello stesso sesso fino all’apertura del matrimonio) si potevano ottenere vantaggi fiscali, mentre oggi per tutte le coppie omosessuali è possibile contrarre matrimonio.
Quali regole si applicano ai partner con contratti di locazione comuni?
Con un contratto di locazione firmato da entrambi, i partner sono entrambi pienamente responsabili dell’adempimento degli obblighi contrattuali (obbligazione solidale ai sensi dell’art. 421 BGB). Ciò vale indipendentemente dall’esistenza di un matrimonio o una partnership. In caso di unico intestatario, il partner non ha automaticamente diritto a rimanere nell’immobile; per restare nell’abitazione è generalmente necessario il consenso del locatore. In caso di morte o separazione, possono sorgere problemi, in particolare sulla questione di chi possa proseguire il rapporto di locazione. Per i coniugi o partner registrati la legge (§ 563 BGB) prevede speciali diritti di tutela, in quanto il partner superstite subentra nel contratto. Per le convivenze non matrimoniali invece tale diritto non è espressamente previsto dalla legge, ma viene spesso riconosciuto analogicamente dai tribunali in caso di convivenza di lunga durata.