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Gestione della conoscenza

Gestione della conoscenza

La gestione della conoscenza comprende tutte le misure organizzative e tecniche finalizzate a rilevare sistematicamente, strutturare, distribuire e sviluppare ulteriormente il sapere esistente in un’organizzazione. In ambito legale, la gestione della conoscenza comprende la gestione mirata di informazioni, esperienze e flussi di lavoro, con lo scopo di migliorare in modo sostenibile la qualità del lavoro, la collaborazione all’interno del team e il servizio ai clienti.


Definizione e scopo della gestione della conoscenza

La gestione della conoscenza è l’insieme di strategie, processi e misure finalizzate a utilizzare efficacemente la conoscenza e a renderla disponibile per l’organizzazione. Lo scopo è rendere accessibili e sviluppare costantemente le informazioni, le esperienze e le competenze esistenti all’interno di uno studio legale. Gli obiettivi fondamentali sono la promozione di flussi di lavoro efficienti, la prevenzione della perdita di conoscenze e il miglioramento della qualità del lavoro.


Ruolo nell’organizzazione del lavoro degli studi legali

Campi di applicazione tipici

Nella pratica quotidiana dello studio legale, la gestione della conoscenza viene utilizzata in vari ambiti. Tra questi figurano:

  • Sistematizzazione di modelli di lettere e strumenti di lavoro
  • Elaborazione e manutenzione di linee guida e manuali interni
  • Documentazione e archiviazione delle conoscenze di mandato
  • Organizzazione e trasmissione dei materiali di formazione
  • Archiviazione centrale e ricerca di testi normativi e letteratura specialistica rilevanti

Funzioni e metodi

Le principali funzioni e i metodi nella gestione della conoscenza includono:

  • Gestione dei documenti: archiviazione sistematica e ricerca strutturata di fascicoli, contratti e documenti.
  • Conservazione sostenibile delle conoscenze: mantenimento di banche dati con domande frequenti, resoconti di esperienze e risultati del lavoro.
  • Scambio di conoscenze: incontri regolari, forum interni o newsletter per la trasmissione e la discussione delle novità.
  • Formazione e e-learning: offerte per la formazione mirata e il trasferimento di conoscenze all’interno del team.

Condizioni quadro e standard

Requisiti tecnici

Una gestione efficiente della conoscenza richiede sistemi tecnici adeguati. Spesso vengono utilizzati:

  • Sistemi digitali di gestione documentale (DMS) per l’archiviazione delle informazioni
  • Soluzioni intranet o portal come piattaforma centrale di informazione
  • Canali di comunicazione sicuri per lo scambio e la collaborazione nel team
  • Strumenti per la collaborazione e la modifica condivisa dei documenti

Processi organizzativi

Sono importanti responsabilità chiare e flussi di lavoro definiti, per esempio:

  • Persone responsabili della manutenzione delle banche dati di conoscenza
  • Aggiornamento regolare e verifica dei contenuti archiviati
  • Processi trasparenti per la trasmissione della conoscenza aggiornata
  • Formazione sull’uso dei sistemi di gestione della conoscenza

Impatto su collaborazione, efficienza e comunicazione

La gestione della conoscenza favorisce la collaborazione trasparente e senza intoppi nello studio legale. Le informazioni sono più facilmente reperibili e tutti i dipendenti possono accedere in modo efficiente alle conoscenze esistenti. Questo previene il doppio lavoro, riduce i tempi di inserimento dei nuovi membri del team e consente di migliorare costantemente la qualità del servizio. Inoltre, la comunicazione interna al team migliora, poiché le informazioni vengono raccolte centralmente e mantenute aggiornate.


Opportunità e sfide nell’applicazione pratica

Opportunità

  • Aumento dell’efficienza: i processi lavorativi possono essere accelerati, poiché le informazioni sono rapidamente accessibili.
  • Prevenzione degli errori: grazie a standard comprensibili e a modelli aggiornati, il rischio di errore diminuisce.
  • Motivazione e sviluppo: i collaboratori vengono coinvolti nello scambio di conoscenze e possono ampliare miratamente le proprie competenze.

Sfide

  • Accettazione nel team: L’introduzione di nuovi sistemi richiede apertura e partecipazione attiva.
  • Sforzo di manutenzione: è necessario aggiornare regolarmente la banca dati della conoscenza.
  • Sicurezza dei dati: È necessario garantire un trattamento confidenziale e sicuro delle informazioni sensibili.

Esempi pratici nella quotidianità dello studio legale

  • Documentazione del mandato: Dopo la conclusione di una pratica, le principali conoscenze acquisite e i documenti utilizzati vengono archiviati centralmente, in modo da essere disponibili agli altri membri del team in caso di necessità.
  • Creazione di strumenti di lavoro: Compiti ricorrenti vengono standardizzati tramite checklist e archiviati nel sistema.
  • Laboratori della conoscenza o gruppi di lavoro: I membri del team si scambiano regolarmente informazioni su nuovi sviluppi e documentano i risultati per tutti.
  • Piattaforme digitali di ricerca: I testi di legge e la letteratura specialistica sono disponibili in intranet e vengono centralmente aggiornati in caso di modifiche.
  • Inserimento di nuovi collaboratori: I materiali e i processi di formazione per l’inserimento sono consultabili digitalmente, facilitando l’integrazione.

Domande frequenti

Qual è il vantaggio della gestione della conoscenza per uno studio legale?

La gestione della conoscenza crea una base ben strutturata per ottimizzare i flussi di lavoro, rendere trasparenti i processi interni e garantire un’alta qualità del lavoro costante.

Chi è responsabile della gestione della conoscenza?

Di norma più membri del team condividono la responsabilità, tuttavia spesso vi è un coordinamento centrale e responsabilità chiare per diversi ambiti.

Come posso utilizzare la gestione della conoscenza come neolaureata/o?

Attraverso l’utilizzo di banche dati della conoscenza, modelli e formazione interna, i nuovi collaboratori possono acquisire rapidamente i flussi di lavoro e partecipare attivamente allo scambio di conoscenze.

Quali sono i principali ostacoli nell’introduzione della gestione della conoscenza?

Le principali sfide includono la disponibilità alla partecipazione attiva del team, la manutenzione dei contenuti e la garanzia di un adeguato livello di protezione dei dati.


La gestione della conoscenza rappresenta quindi una parte significativa delle moderne organizzazioni legali e offre un contributo essenziale all’efficienza, al lavoro di squadra e alla garanzia della qualità nella quotidianità professionale.

Domande frequenti

Chi detiene i diritti d’uso dei contenuti archiviati in un sistema di gestione della conoscenza?

La titolarità dei diritti d’uso all’interno di un sistema di gestione della conoscenza dipende generalmente da chi ha creato i contenuti e dal rapporto di lavoro con l’azienda. Se si tratta di contenuti creati dai lavoratorinell’ambito dell’attività lavorativa, i diritti d’uso secondo il § 43 UrhG (per i programmi per computer) o il § 69b UrhG (per il software), in altri casi invece secondo le disposizioni del contratto di lavoro, vengono regolarmente trasferiti al datore di lavoro. Se non sono previste disposizioni specifiche nel contratto di lavoro, di solito si applica il cosiddetto “principio del datore di lavoro”, secondo cui il datore di lavoro possiede almeno un diritto d’uso semplice sulle opere create nell’ambito del rapporto di lavoro. Se invece i contenuti sono forniti da terzi (ad es. consulenti esternio partner di collaborazione), sono necessari specifici accordi contrattuali per il trasferimento dei diritti d’uso. L’assenza o l’ambiguità di norme può comportare il divieto di utilizzo o di ulteriore elaborazione legittima dei contenuti da parte dell’azienda a posteriori, il che costituisce rischi legali in materia di diritti d’autore e di eventuali richieste di risarcimento danni.

Quali requisiti in materia di protezione dei dati devono essere osservati nella gestione di un sistema di gestione della conoscenza?

Nella gestione di un sistema di gestione della conoscenza devono essere rispettate in particolare le disposizioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e della Legge federale sulla protezione dei dati (BDSG). Tra i requisiti più importanti figurano la liceità del trattamento dei dati ai sensi dell’art. 6 GDPR, ossia deve sempre sussistere una base giuridica valida per il trattamento dei dati personali, come il consenso o un interesse legittimo. Inoltre, devono essere rispettati rigorosamente i principi della minimizzazione dei dati (art. 5, par. 1c GDPR), della limitazione della conservazione (art. 5, par. 1e GDPR) e della limitazione della finalità (art. 5, par. 1b GDPR). Devono inoltre essere adottate misure tecniche e organizzative per la protezione dei dati secondo l’art. 32 GDPR. Sono altri obblighi centrali la documentazione delle attività di trattamento (art. 30 GDPR), se del caso la valutazione d’impatto sulla protezione dei dati e la stipula di contratti di trattamento degli ordini (art. 28 GDPR) con fornitori di servizi esterni. Se i dati sono trattati al di fuori dello Spazio economico europeo, devono essere rispettate anche le disposizioni in materia di protezione dei dati internazionali (in particolare art. 44 ss. GDPR).

Quali rischi di responsabilità esistono in caso di trasferimento di conoscenze errate o incomplete?

Nel contesto di un trasferimento di conoscenze errato o incompleto possono sorgere diversi rischi di responsabilità per le aziende. Ciò riguarda in particolare i casi in cui uno scambio di informazioni errato comporta danni economici, inadempimento di obblighi contrattuali o addirittura la violazione di diritti di proprietà di terzi. In ambito civile, le parti interessate possono far valere richieste di risarcimento danni nell’ambito della responsabilità contrattuale o extracontrattuale, ad esempio se a causa di una documentazione di conoscenza errata viene riconosciuta una colpa organizzativa per negligenza (§ 280 BGB o § 823 BGB). Se sono coinvolti segreti aziendali, una violazione della legge sulla protezione dei segreti commerciali (GeschGehG) può anch’essa dar luogo a responsabilità. Sussiste inoltre il rischio che la direzione aziendale risponda personalmente in caso di gravi errori, qualora non abbia messo in atto adeguate misure per la garanzia della qualità del trasferimento di conoscenza (colpa organizzativa). In un contesto internazionale, questi rischi possono essere ampliati a seconda dell’ordinamento giuridico, in particolare a causa di ulteriori obblighi di compliance.

Quali prescrizioni legali si applicano per la cancellazione e l’archiviazione della documentazione della conoscenza?

I requisiti di legge per la cancellazione e l’archiviazione della documentazione della conoscenza derivano principalmente da disposizioni fiscali, commerciali e di protezione dei dati. Ai sensi del § 257 HGB e del § 147 AO, le aziende sono obbligate a conservare determinati documenti per sei o dieci anni. Ciò riguarda, ad esempio, la corrispondenza commerciale, le ricevute contabili e i documenti aziendali rilevanti che possono essere archiviati anche in un sistema di gestione della conoscenza. Tuttavia, se sono stati archiviati dati personali, si applica altresì il diritto alla cancellazione secondo l’art. 17 GDPR (“diritto all’oblio”). Ciò significa che i dati devono essere cancellati immediatamente appena viene meno la finalità della conservazione e non sussistono più obblighi legali di conservazione. La sfida della gestione della conoscenza consiste nel classificare tutti i documenti in modo tale da distinguere chiaramente tra quelli soggetti ad archiviazione e quelli da cancellare. Le aziende devono perciò implementare processi efficaci per il controllo regolare e la cancellazione/archiviazione tempestiva, al fine di evitare sanzioni e rischi di responsabilità.

In che misura occorre tenere conto degli obblighi di licenza nell’utilizzo e nella messa a disposizione di contenuti di terzi nella gestione della conoscenza?

Se nell’ambito di un sistema di gestione della conoscenza vengono utilizzati contenuti esterni (ad esempio testi, immagini, video, componenti software), è indispensabile attenersi alle rispettive condizioni di licenza. L’utilizzo di opere protette da diritto d’autore senza disponibilità di licenze valide può portare a richieste di cessazione, risarcimento danni e, in caso di recidiva, persino a conseguenze penali (§§ 97 ss. UrhG). È particolarmente critico l’utilizzo di software open source, che spesso prevede specifici (e talvolta estesi) obblighi di licenza, come i requisiti Copyleft (ad es. GPL). Anche con licenze Creative Commons devono essere rispettate condizioni come l’attribuzione dell’autore o le restrizioni non commerciali. Violazioni degli obblighi di licenza possono causare non solo danni economici, ma anche il blocco di piattaforme o la perdita dei diritti sulle proprie ulteriori elaborazioni. Si consiglia quindi la documentazione di tutti i contenuti di terzi comprese le informazioni di licenza e l’adozione di un processo di autorizzazione basato sulla gestione dei diritti.

Quali diritti di partecipazione ha il consiglio aziendale nella gestione della conoscenza?

L’introduzione e la gestione di sistemi di gestione della conoscenza possono essere soggette a partecipazione obbligatoria, nella misura in cui incidano sul comportamento o sulla sorveglianza dei dipendenti (§ 87, comma 1, n. 6 BetrVG). Fanno parte di questi sistemi soprattutto quelli che rilevano il comportamento lavorativo, ad esempio tramite analisi delle prestazioni o delle attività. Il consiglio aziendale ha diritto all’informazione ed è chiamato a essere sentito, oltre a poter partecipare alla definizione delle modalità di accesso, documentazione e controllo. Quando vengono trattati dati personali si applica anche il § 26 BDSG, che disciplina i requisiti per il trattamento dei dati nel contesto lavorativo. In pratica, le aziende dovrebbero intraprendere tempestivamente un dialogo con il consiglio aziendale, stipulare accordi aziendali e introdurre regolamenti su trasparenza, limiti di accesso nonché gestione del feedback e delle valutazioni, al fine di evitare conflitti o controversie legali.