Legal Lexikon

Esempi di lavoro

Campioni di lavoro

Definizione e significato

I campioni di lavoro sono documenti scritti o digitali che i candidati presentano nell’ambito di una candidatura per dimostrare la propria idoneità professionale, il proprio metodo di lavoro e la qualità del proprio operato. Essi offrono ai responsabili delle risorse umane un accesso diretto ai risultati lavorativi precedenti e servono a valutare in che misura le competenze e il profilo del candidato corrispondano ai requisiti della posizione pubblicizzata. Nel contesto legale, i campioni di lavoro includono spesso atti, perizie, presentazioni, documenti processuali o pubblicazioni.

Collocazione nel processo di candidatura

I campioni di lavoro sono richiesti soprattutto per posizioni che presuppongono un elevato livello di competenza analitica e scritta. Sono spesso parte integrante delle procedure di candidatura presso studi legali, in particolare per ruoli con contatto con la clientela o con enfasi nella redazione di documenti per processi comunicativi interni ed esterni. I campioni di lavoro vengono presentati o direttamente con la candidatura o richiesti in una fase successiva ai candidati preselezionati. Costituiscono un complemento ai classici documenti di candidatura come il curriculum vitae e la lettera motivazionale e possono essere determinanti in caso di pari requisiti formali ed esperienze.

Requisiti e aspettative dal lato del datore di lavoro

I datori di lavoro attribuiscono importanza al fatto che i campioni di lavoro siano tematicamente rilevanti per la posizione ricercata e riflettano adeguatamente il proprio metodo di lavoro. Aspetti fondamentali sono:

  • Autonomia: Il campione di lavoro deve essere stato redatto autonomamente e senza un’ampia revisione editoriale o aiuti sostanziali da terzi.
  • Qualità dei contenuti: L’accento è posto su un’argomentazione chiara e strutturata e sulla precisione oggettiva.
  • Riservatezza: Occorre assicurarsi che non vengano pubblicate o trasmesse informazioni sensibili o relative a incarichi.
  • Attualità: I datori di lavoro tendono a preferire campioni di lavoro più recenti che rappresentino il livello attuale delle competenze.
  • Rilevanza: Il campione di lavoro presentato deve riflettere la posizione desiderata e il campo di attività.

Alcuni studi legali attribuiscono inoltre importanza a una breve contestualizzazione del campione di lavoro, ad esempio tramite una spiegazione introduttiva di contesto, compito e obiettivo.

Errori o fraintendimenti tipici

In relazione ai campioni di lavoro si verificano spesso i seguenti fraintendimenti:

  • Confusione con tesi di laurea: Le tesi di laurea o di seminario non sono sempre adatte come campioni di lavoro, poiché presentano requisiti specifici e un’estensione particolare che non è necessariamente applicabile alla pratica.
  • Documenti troppo voluminosi: Spesso vengono presentati documenti troppo estesi, che rendono più difficile il processo di selezione.
  • Paternità poco chiara: I campioni di lavoro devono riflettere il proprio contributo e non essere il risultato di progetti di gruppo senza intervento personale.
  • Utilizzo di dati riservati: I campioni di lavoro non devono contenere informazioni protette o sensibili che possano far risalire a mandati o altre parti coinvolte.

Consigli pratici per i candidati

  • Verificare la rilevanza: Scegliete campioni di lavoro che siano pertinenti rispetto alla posizione offerta e dimostrino le vostre capacità nel campo d’interesse.
  • Spiegare il contesto: Al momento della presentazione, aggiungete una breve spiegazione per illustrare la mansione svolta, il periodo e l’obiettivo del campione di lavoro.
  • Anonimizzare contenuti sensibili: Rimuovete o anonimizzate tutti i dati personali o informazioni riservate per garantire la riservatezza.
  • Garantire la qualità formale: Curate l’impaginazione, utilizzate un linguaggio chiaro e una struttura ben organizzata.
  • Richiedere autorizzazione all’utilizzo: Verificate in anticipo se la presentazione di un determinato campione di lavoro debba essere concordata con terzi (ad esempio datori di lavoro precedenti o partner di pratica).
  • Limitare l’estensione: Spesso bastano poche pagine che mettano in risalto le competenze e i metodi principali. In caso di dubbio può essere opportuno presentare un estratto corredato da una breve spiegazione.
  • Prestare attenzione all’attualità: Preferite campioni di lavoro più recenti che riflettano il vostro attuale livello di conoscenze.

Domande frequenti (FAQ)

Cosa viene considerato campione di lavoro in uno studio legale? Atti, perizie, presentazioni o pubblicazioni elaborate autonomamente durante gli studi, attività collaterali o precedenti esperienze lavorative.Quanti campioni di lavoro dovrebbero essere presentati? In genere si richiede una selezione di uno o due campioni di lavoro significativi, salvo diverse indicazioni nell’annuncio.I campioni di lavoro devono avere una lunghezza specifica? No, la qualità e la pertinenza sono prioritarie. Campioni di lavoro brevi e incisivi vengono solitamente preferiti.Posso presentare un campione di lavoro derivante da un progetto di gruppo? Fondamentalmente il proprio contributo deve essere chiaramente distinguibile e riconoscibile. In caso di dubbio, si consiglia una breve spiegazione del proprio ruolo.Cosa fare se non possiedo un campione di lavoro rilevante? In alcuni casi è possibile elaborare autonomamente un testo su un tema attuale che risponda ai requisiti di contenuto e forma. Se possibile, si può anche ricorrere a progetti universitari, qualora siano pertinenti.I campioni di lavoro possono essere pubblicati durante il processo di selezione? I campioni di lavoro sono destinati esclusivamente alla valutazione interna nell’ambito della selezione e vengono trattati in modo confidenziale. Un’ulteriore pubblicazione richiede sempre un’apposita autorizzazione.


Questa panoramica intende aiutare i candidati a inquadrare il concetto e il significato dei campioni di lavoro nel processo di candidatura e offrire sicurezza pratica nella preparazione.

Domande frequenti

Il datore di lavoro può richiedere la presentazione di campioni di lavoro?

I campioni di lavoro possono essere generalmente richiesti nel processo di candidatura, a condizione che il datore di lavoro abbia un interesse legittimo a verificare l’idoneità professionale del candidato. Ciò deriva dalla Legge generale sulla parità di trattamento (AGG) nonché dal principio di proporzionalità. L’entità e la tipologia dei campioni richiesti devono essere correlate alle attività da svolgere e non devono costituire discriminazioni. In particolare, non si possono richiedere compiti insopportabili, lesivi della personalità o che comportino contenuti irrilevanti. La richiesta deve inoltre essere formulata in modo tale che il candidato non sia costretto a divulgare segreti commerciali o a violare diritti di terzi – come, ad esempio, diritti d’autore di precedenti datori di lavoro.

Chi detiene i diritti d’autore sui campioni di lavoro presentati?

I diritti d’autore sui campioni di lavoro presentati rimangono in linea di principio all’autore, a condizione che siano stati da lui stesso realizzati. Presentando il campione, il candidato concede al datore di lavoro esclusivamente un diritto d’uso limitato alle finalità della selezione. Qualsiasi trasmissione, riproduzione o altro utilizzo del campione di lavoro da parte del datore di lavoro al di fuori del processo di selezione non è consentito, salvo esplicito accordo specifico. La tutela dei diritti d’autore si fonda sui §§ 2 e seguenti della Legge sul diritto d’autore (UrhG).

Il datore di lavoro può trattenere i campioni di lavoro in modo permanente?

No, i campioni di lavoro possono essere conservati e utilizzati dal datore di lavoro solo per la durata del processo di selezione. Al termine della procedura – e comunque alla scadenza del termine di conservazione previsto dall’AGG, cioè due mesi dopo la comunicazione della decisione – i campioni di lavoro devono essere restituiti oppure, se la restituzione non è pratica (ad esempio in caso di invio digitale), cancellati o distrutti correttamente. Ciò è particolarmente rilevante in relazione alla protezione dei dati e ai requisiti previsti dal GDPR.

I campioni di lavoro devono essere obbligatoriamente retribuiti?

Non esiste di norma un diritto legale al compenso per i campioni di lavoro, purché la loro estensione non vada oltre il ragionevole e si limitino a compiti tipici delle mansioni richieste. Tuttavia, se vengono assegnati incarichi complessi che apportano un valore aggiunto rilevante al datore di lavoro o superano il normale ambito di una selezione (la cosiddetta “prova di lavoro non autentica”), può sussistere un diritto a una remunerazione. La valutazione caso per caso avviene secondo la giurisprudenza in materia di lavoro e tenendo conto dei §§ 612, 631 BGB.

Il datore di lavoro può richiedere campioni di lavoro già esistenti?

Il datore di lavoro può richiedere esclusivamente campioni di lavoro che il candidato ha realizzato personalmente e sui quali detiene i necessari diritti di presentazione. Campioni di lavoro prodotti durante precedenti rapporti di lavoro possono essere presentati solo se ciò non viola obblighi di riservatezza, protezione dei dati o altri diritti del precedente datore di lavoro. In particolare, le opere nate come lavori collettivi possono essere presentate individualmente solo con il consenso dei coautori o titolari dei diritti (cfr. §§ 8 e seguenti UrhG).

In che misura i campioni di lavoro devono essere trattati dal punto di vista della protezione dei dati?

I campioni di lavoro sono dati personali ai sensi dell’art. 4 GDPR, se consentono di risalire al candidato. I datori di lavoro sono pertanto tenuti a trattarli in modo confidenziale, proteggerli da accessi non autorizzati e utilizzarli esclusivamente nell’ambito del processo di selezione. Il tempo di conservazione deve essere limitato al minimo necessario; una volta conclusa la procedura, i campioni devono essere correttamente cancellati o distrutti. Il candidato, ai sensi dell’art. 15 GDPR, ha diritto a essere informato sul trattamento dei propri documenti.

I campioni di lavoro possono essere oggetto di discriminazione nel processo di selezione?

La selezione e la valutazione dei campioni di lavoro non devono portare a una discriminazione ai sensi dell’AGG (§§ 1, 7 AGG). Ciò significa che nessun candidato può essere svantaggiato nella gestione dei campioni di lavoro per motivi quali sesso, età, origine etnica, religione, disabilità o identità sessuale. Se il tipo o la portata del campione richiesto comportano una discriminazione diretta o indiretta, questa può essere contestata legalmente e può essere richiesto un risarcimento danni.