Legal Lexikon

Diversità nel tirocinio legale

Definizione e inquadramento: Diversity nel tirocinio legale

La diversity nel tirocinio legale riguarda la varietà e l’uguaglianza di opportunità nell’ambito della formazione giuridica preparatoria in Germania. L’attenzione è posta sul riconoscimento e sulla promozione dei diversi contesti sociali, culturali e individuali tra i praticanti legali, nonché sull’eliminazione delle discriminazioni durante la formazione. Questo tema assume un’importanza crescente soprattutto alla luce dell’art. 3 della Legge Fondamentale tedesca e della Legge Generale sulla Parità di Trattamento (AGG).

Base giuridica

Disposizioni costituzionali

La Legge Fondamentale (GG) costituisce la base giuridica centrale per garantire la diversity nel tirocinio legale. L’art. 3, comma 1 GG garantisce l’uguaglianza di tutte le persone davanti alla legge. L’art. 3, comma 2 GG obbliga lo Stato a promuovere l’effettiva realizzazione della parità tra uomini e donne. Secondo l’art. 3, comma 3 GG nessuno può essere svantaggiato o favorito a causa del suo sesso, della sua discendenza, della sua razza, della sua lingua, della sua patria e origine, delle sue convinzioni religiose o politiche.

Legge generale sulla parità di trattamento (AGG)

La Legge Generale sulla Parità di Trattamento si applica al tirocinio legale nella misura in cui il rapporto giuridico è qualificato come rapporto formativo di diritto pubblico. L’AGG vieta, ai sensi del § 7 AGG, la discriminazione in particolare per motivi di razza, origine etnica, sesso, religione o visione del mondo, disabilità, età o identità sessuale. I datori di lavoro pubblici, tra cui anche le amministrazioni giudiziarie che formano praticanti legali, sono tenuti al rispetto delle disposizioni dell’AGG (§ 24 AGG).

Disposizioni di diritto regionale

Le condizioni giuridiche del tirocinio legale sono integrate dai singoli Länder tramite appositi regolamenti sulla formazione e istruzioni amministrative. I principi di diversity sono inclusi nei processi di selezione, organizzazione e svolgimento della formazione. Numerose leggi regionali e leggi sulla parità, come la Legge regionale sulla parità (LGG) o il diritto delle persone con disabilità secondo il Libro IX del Codice Sociale, rafforzano la tutela contro le discriminazioni e promuovono la diversità.

Aspetti di diversity nel tirocinio legale

Accesso alla formazione

L’ammissione al tirocinio legale avviene di norma secondo criteri formali (ad es. superamento del primo esame giuridico). Gli aspetti della diversity sono considerati nei processi di selezione per quanto riguarda la parità e l’antidiscriminazione. Secondo il § 165 SGB IX, ai candidati con disabilità grave deve essere data priorità in caso di pari idoneità. Gli stessi principi valgono per la considerazione di donne e minoranze ai sensi delle rispettive norme regionali sulla parità.

Svolgimento della formazione

Parità di trattamento nella vita quotidiana della formazione

Durante il tirocinio legale, i responsabili della formazione, gli esaminatori e gli addetti sono tenuti alla parità di trattamento di tutti i praticanti. I divieti di discriminazione si estendono esplicitamente anche alle valutazioni di servizio, all’assegnazione di posti di formazione e stazioni, nonché alla valutazione delle prestazioni.

Tutela contro le discriminazioni

I praticanti che si sentano discriminati nel contesto della loro formazione possono rivolgersi ai responsabili per la parità e la diversity delle rispettive autorità giudiziarie. Ai sensi del § 13 AGG sussiste il diritto di reclamo contro le discriminazioni, che può comportare un procedimento formale di verifica.

Promozione e misure di sostegno

Molte amministrazioni giudiziarie implementano programmi mirati a favorire gruppi finora sottorappresentati. Le misure vanno da iniziative di mentoring, workshop sulla diversity fino a orari di lavoro e formazione flessibili per conciliare famiglia, studi, formazione e particolari esigenze individuali.

Altri aspetti giuridici

Tutela contro la discriminazione negli esami

Nel settore degli esami valgono rigorosi requisiti di parità di trattamento e trasparenza. La valutazione delle prestazioni d’esame deve basarsi su criteri oggettivi e verificabili. Potenziali discriminazioni per motivi nascosti (ad es. origine etnica, religione, età, sesso o orientamento sessuale) possono determinare l’impugnabilità dei risultati d’esame. Sono decisive in questo ambito le disposizioni degli artt. 6 e seguenti dei regolamenti formativi regionali e i principi generali del diritto amministrativo.

Inclusione e accessibilità

Le disposizioni giuridiche secondo il SGB IX e la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità garantiscono ai praticanti con disabilità diritti ampi a misure adeguate, ausili e una progettazione accessibile delle condizioni di formazione ed esame. Ne fanno parte, ad esempio, la proroga dei tempi di svolgimento, la fornitura di ausili tecnici o adattamenti dell’ambiente di lavoro.

Tutela giuridica e attuazione

In caso di violazione delle disposizioni in materia di diversity, sono previsti mezzi di ricorso legali. I praticanti possono rivolgersi ai tribunali amministrativi per far verificare misure adottate o la mancata parità di trattamento. Spesso sono previsti ricorsi amministrativi o meccanismi interni di reclamo presso le amministrazioni giudiziarie.

Prospettive e sviluppi attuali

Nel contesto dei cambiamenti sociali e della crescente consapevolezza sulla diversity, le basi giuridiche vengono costantemente adeguate e sviluppate. I ministeri della giustizia dei Länder pubblicano regolarmente linee guida e programmi di sostegno per garantire un ambiente di tirocinio privo di discriminazioni e con pari opportunità.


Conclusione: La diversity nel tirocinio legale è regolamentata in modo esaustivo dal punto di vista giuridico. Numerose norme a livello nazionale e regionale assicurano che la diversità venga promossa e tutelata non solo all’accesso, ma anche durante tutto il percorso di formazione. La tutela contro le discriminazioni, i principi di parità e l’obbligo a condizioni formative inclusive sono parte integrante del quadro normativo del servizio preparatorio.

Domande frequenti

Quali sono i presupposti giuridici per la tutela contro le discriminazioni nel tirocinio legale?

Nel tirocinio legale, come in altre aree della funzione pubblica, si applica la Legge Generale sulla Parità di Trattamento (AGG), che vieta la discriminazione per motivi di razza, origine etnica, sesso, religione o visione del mondo, disabilità, età o identità sessuale. Per i praticanti che si trovano in rapporto formativo di diritto pubblico, questi meccanismi di tutela valgono sia nella selezione che per tutto il periodo di formazione. In caso di violazione dell’AGG, ad esempio per svantaggi nell’assunzione, assegnazione delle stazioni formative o valutazione delle prestazioni, sono previsti rimedi come il reclamo al responsabile per le pari opportunità, all’ufficio di servizio o anche il ricorso presso i tribunali amministrativi. Inoltre, in molti Länder si applicano leggi regionali sulla parità che introducono ulteriori misure aziendali o di servizio di protezione.

Esistono misure di tutela speciali per praticanti incinte o in allattamento?

Le praticanti incinte e in allattamento sono tutelate in modo specifico dalla Legge sulla protezione della maternità (MuSchG). La MuSchG si applica direttamente, indipendentemente dal fatto che il tirocinio si svolga nella scuola, nella giustizia o in un’amministrazione. Essa tutela contro il licenziamento durante la gravidanza e fino a quattro mesi dopo il parto, prevede divieti occupazionali a tutela di madre e figlio e stabilisce pause e tempi di allattamento obbligatori. Nel tirocinio legale si ha diritto all’adattamento individuale del posto di lavoro e, se necessario, a misure protettive in caso di rischi per la salute durante la formazione. Inoltre, i periodi di formazione che non possono essere svolti per motivi di protezione di maternità sono normalmente recuperati o conteggiati di conseguenza.

Quali sono le norme di legge sull’accessibilità per le persone con disabilità nel tirocinio legale?

Ai sensi della Legge sulla parità dei disabili (BGG) e del Libro IX del Codice Sociale (SGB IX), i praticanti con disabilità riconosciuta hanno diritto alla progettazione accessibile delle condizioni di formazione ed esame. Questo include l’accessibilità degli edifici formativi, ausili tecnici ed eventualmente modalità di comunicazione adattate. Gli esami devono essere adeguati alle esigenze particolari in modo appropriato (cd. compensazione dello svantaggio, ad es. proroga del tempo d’esame, fornitura di ausili per la lettura o materiali accessibili). Gli uffici di formazione o esame competenti sono obbligati ad adottare misure adeguate nel singolo caso; se necessario, può essere coinvolto il rappresentante dei disabili gravi.

Nel tirocinio legale esistono disposizioni particolari per il riconoscimento della diversità di genere e sessuale?

Nel contesto giuridico tutte le misure per tutelare l’identità di genere e l’orientamento sessuale sono garantite dall’AGG. La discriminazione, ad esempio nella tenuta dei fascicoli personali, nei regolamenti sull’abbigliamento o nei modi di rivolgersi, è inammissibile. Inoltre, le persone trans, inter e non binarie che svolgono il tirocinio hanno il diritto di utilizzare il nome e il genere scelti ai sensi del § 45b della Legge sullo stato civile – le sedi formative sono obbligate ad adeguare i relativi documenti e sistemi interni. In relazione all’assegnazione di toilette o spogliatoi, sono giuridicamente richieste soluzioni improntate alla discrezione e al rispetto.

Come sono regolamentati giuridicamente abbigliamento e forme di espressione religiosa durante il tirocinio?

Il diritto alla libertà religiosa è garantito dall’art. 4 GG della Legge Fondamentale e vale anche per i praticanti. Capi d’abbigliamento religiosi come il velo, la kippah o il turbante sono in linea di principio ammessi. Tuttavia, limitazioni possono derivare dall’obbligo di neutralità nel servizio pubblico, la cui regolamentazione varia tra i diversi Länder. A seconda del diritto regionale, alcune restrizioni possono essere applicate in determinati tipi di scuola o settori della giustizia e devono essere adeguatamente giustificate da un interesse pubblico legittimo (ad es. tutela della pace scolastica). In ogni caso, occorre una valutazione caso per caso rispettando il principio di proporzionalità.

Quali sono le possibilità di ricorso o rimedio in caso di svantaggio o discriminazione durante il tirocinio legale?

In caso di svantaggio o discriminazione durante il tirocinio, sono previsti rimedi su più livelli. Si consiglia in primo luogo un reclamo scritto presso l’ente competente (ad es. direzione della formazione, ufficio antidiscriminazione, responsabile per la parità). Se ciò non porta a risultati, è possibile presentare una formale denuncia alla direzione superiore. Nei casi gravi si può ricorrere ai tribunali amministrativi; l’AGG prevede anche un diritto al risarcimento (§ 15 AGG). Devono essere rispettati i termini per l’esercizio dei diritti (di norma due mesi dalla conoscenza).

Quali prescrizioni giuridiche sono previste per tener conto degli obblighi familiari e di cura dei praticanti durante il tirocinio?

Il diritto alla conciliazione tra famiglia, assistenza e lavoro è disciplinato, tra l’altro, dalla Legge federale su indennità parentale e congedo parentale (BEEG) e dalla Legge sul congedo di assistenza. I praticanti con responsabilità di assistenza per figli o familiari possono presentare domande per congedo parentale, lavoro part-time o orari di formazione flessibili. Tali domande devono essere accolte (se conformi alle disposizioni di legge), e i regolamenti formativi prevedono spesso norme specifiche per il recupero di stazioni formative o la proroga del tirocinio. In caso di rigetto, i praticanti interessati hanno diritto a fare ricorso e, se necessario, a richiedere una decisione giudiziaria.