Legal Lexikon

Carriera in studio legale dopo il referendariato

Definizione e basi della carriera in studio legale dopo il praticantato

Una carriera in studio legale dopo il praticantato indica il percorso professionale di una persona nell’ambito giuridico che, dopo aver concluso il praticantato e superato con successo il secondo esame di Stato, intraprende un’attività presso uno studio legale. Questo percorso di carriera comprende diversi livelli e opportunità di sviluppo professionale e specialistico all’interno dello studio, costituendo una parte essenziale dello spettro professionale per i laureati del tirocinio nel sistema giuridico tedesco.

Il praticantato rappresenta la formazione pratica obbligatoria successiva al primo esame di Stato. Si conclude con il secondo esame di Stato, che abilita all’esercizio autonomo di attività legali. L’ingresso in uno studio legale varia a seconda delle dimensioni, dell’orientamento e della sede dello studio prescelto.


Punto di partenza: il praticantato nel sistema giuridico tedesco

Struttura del praticantato

Il praticantato è il periodo di preparazione pratica per l’esercizio della professione giuridica in Germania e dura solitamente due anni. Comprende diverse fasi, tra cui quella civile, penale, amministrativa, forense e una a scelta. Durante il praticantato, i laureati acquisiscono le prime esperienze pratiche nell’applicazione del diritto e raccolgono esperienze presso tribunali, autorità e studi legali.

Conclusione con il secondo esame di Stato

Il praticantato termina con il secondo esame di Stato giuridico, che abilita all’esercizio della maggior parte delle professioni legali classiche. Per accedere all’attività in studio legale, il superamento con successo del secondo esame di Stato è un requisito imprescindibile.


Possibilità di ingresso nel percorso di carriera nello studio legale

Posizioni tipiche per i neo-laureati

Dopo il praticantato, l’attività presso uno studio legale inizia di solito nella posizione denominata Associate (avvocato dipendente). La denominazione e la suddivisione concreta dei compiti possono variare in base alle dimensioni e alla struttura dello studio. In alcuni casi è anche possibile iniziare come collaboratore scientifico o in altre funzioni di supporto.

Requisiti per l’ingresso nella professione

  • Secondo esame di Stato: Requisito obbligatorio.
  • Abilitazione alla professione forense: Richiesta ai sensi del § 4 dell’Ordinamento federale sugli avvocati (BRAO).
  • Abilitazione forense: Viene concessa su richiesta presso il Consiglio dell’Ordine competente.
  • Candidatura: Di norma procedura di selezione con invio dei certificati di esame, curriculum vitae e documentazione rilevante.

Svolgimento tipico di una carriera in studio legale

Livelli di carriera nello studio legale

Il percorso classico di una carriera in studio legale dopo il praticantato include varie fasi:

Associate

Chi inizia la professione parte come Associate. Si occupa della predisposizione e gestione delle pratiche, in particolare nei settori del diritto civile, del lavoro, tributario, commerciale e societario. Sotto la guida di partner esperti, sviluppa ulteriormente le proprie competenze professionali.

Senior Associate

Dopo diversi anni di esperienza e comprovate competenze professionali, molti raggiungono il ruolo di Senior Associate. In questa fase si richiede maggiore autonomia nella gestione dei mandati e la presa in carico delle prime responsabilità di progetto.

Counsel / Salary Partner

In alcuni studi legali, come passaggio intermedio, esiste la posizione di Counsel o Salary Partner con particolari responsabilità gestionali e di mandato, ma senza partecipazione agli utili dello studio.

Partner

L’obiettivo a lungo termine per molti è la nomina come Partner nella società dello studio. In questa fase si acquisisce il diritto di partecipare alle decisioni gestionali e una quota degli utili dello studio. Sono generalmente richiesti risultati personali e professionali eccellenti, oltre alla capacità di acquisire nuovi mandati.


Quadro normativo della carriera in studio legale

Esercizio della professione e abilitazione

L’esercizio dell’attività forense richiede l’abilitazione come avvocato o avvocata ai sensi del § 4 BRAO. L’ingresso in una società, partnership, società a responsabilità limitata (GmbH) o partnership con responsabilità professionale limitata (PartG mbB) è soggetto al rispetto delle norme professionali, in particolare secondo §§ 59c ss. BRAO.

Strutture societarie

Gli studi legali possono assumere diverse forme giuridiche, come studio individuale, società di persone, partnership o GmbH. La scelta della forma giuridica influisce su responsabilità, strutture decisionali e diritti di partecipazione.

Associazioni professionali tra avvocati

La collaborazione tra più avvocati è regolata da contratti societari. Forme tipiche sono la Gesellschaft bürgerlichen Rechts (GbR), le partnership secondo il PartGG e le società a responsabilità limitata (GmbH).

Partnership con responsabilità professionale limitata (PartG mbB)

Con l’entrata in vigore della legge sulla partnership con responsabilità professionale limitata, gli studi legali possono associarsi con responsabilità limitata, dove la responsabilità per errori professionali è generalmente limitata al patrimonio della società.

Basi del diritto del lavoro

Regolamentazione del rapporto di lavoro

I rapporti di lavoro degli avvocati dipendenti sono disciplinati secondo i principi generali del diritto del lavoro e includono solitamente i seguenti punti contrattuali:

  • Descrizione dell’attività
  • Accordi retributivi (fisso, variabile, come bonus)
  • Giorni di ferie
  • Regolamentazione dell’orario di lavoro
  • Patti di non concorrenza e obblighi di riservatezza
  • Regole per l’uso di dati e informazioni dei clienti

Diritti di partecipazione

Negli studi più grandi trovano applicazione i diritti di informazione e partecipazione previsti dalla legge sull’organizzazione aziendale (BetrVG). Questo riguarda in particolare aspetti come l’orario di lavoro, la pianificazione delle ferie e altre tematiche aziendali.


Possibilità di sviluppo all’interno della carriera in studio legale

Specializzazione e formazione continua

Dopo l’inizio della carriera si sviluppa spesso una specializzazione in specifici ambiti del diritto. La formazione continua è fondamentale soprattutto in relazione alla continua evoluzione del mercato legale.

Opportunità di avanzamento e prospettive di assunzione

Il percorso di carriera successivo dipende dalle prestazioni individuali, dall’acquisizione di nuovi mandati, dalle capacità imprenditoriali e dal lavoro di squadra. Nei grandi studi legali o internazionali si aprono inoltre opportunità di lavorare all’estero, in progetti internazionali o in team interdisciplinari.

Possibilità di cambiamento e percorsi di carriera alternativi

Una quota significativa sceglie, dopo alcuni anni, di cambiare percorso professionale, ad esempio accedendo alla magistratura, alla pubblica amministrazione o ad aziende.


Sfide e particolarità della carriera in studio legale dopo il praticantato

Carico di lavoro e conciliazione vita-lavoro

La carriera in studio legale, soprattutto nei grandi studi internazionali, è spesso associata a un elevato carico di lavoro, scadenze rigorose e elevate aspettative dei clienti. Allo stesso tempo, singoli studi offrono programmi specifici per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia, oltre a modelli lavorativi flessibili.

Retribuzione e sistemi di remunerazione

La retribuzione dei neo-assunti varia notevolmente in base alle dimensioni dello studio, alla sede, all’area di specializzazione e alla qualifica individuale. Nelle grandi città, soprattutto presso studi legali internazionali, la retribuzione iniziale è di gran lunga superiore alla media di altri settori. Oltre agli stipendi fissi, sono spesso previsti bonus legati alle prestazioni.


Conclusione

Die carriera in studio legale dopo il praticantato costituisce un percorso centrale e variegato di sviluppo professionale dopo il secondo esame di Stato. Offre opportunità di crescita che richiedono sia competenze pratiche e imprenditoriali sia un costante aggiornamento professionale. Il quadro giuridico è definito dal diritto professionale, societario e del lavoro. Con l’aumentare dell’esperienza maturata, si aprono numerose possibilità di specializzazione e sviluppo sia all’interno che all’esterno delle strutture classiche degli studi legali.

Domande frequenti

Quali opportunità offre un grande studio legale ai neo-assunti dopo il praticantato?

I grandi studi legali offrono ai neo-assunti una vasta gamma di prospettive di carriera e possibilità di specializzazione subito dopo il praticantato. L’offerta include solitamente l’ingresso diretto come Associate, dove la formazione giuridica e i voti degli esami sono determinanti. I neo-assunti possono lavorare in diversi gruppi di pratica, ad esempio nel diritto societario, del lavoro, tributario, bancario e finanziario o nella risoluzione delle controversie. I grandi studi propongono di norma programmi strutturati di formazione continua, come percorsi interni ed esterni di perfezionamento, feedback regolari, programmi di mentoring e la promozione di titoli di specializzazione o di studi ulteriori (LL.M., dottorato). Spesso esiste anche la possibilità di acquisire esperienza internazionale nell’ambito di secondment. A seconda della giurisdizione e delle politiche interne, la prospettiva di partnership è vincolata a tappe chiaramente definite (principio “Up-or-Out”). La retribuzione per i neo-assunti nei grandi studi è in genere particolarmente attraente rispetto a quella degli studi medi o piccoli ed è integrata da bonus legati alle prestazioni. I neo-assunti beneficiano anche di processi di onboarding strutturati e del supporto di colleghi esperti, facilitando l’ingresso nel mondo del lavoro e la creazione di una rete professionale.

Quali sono le differenze tra il lavoro come Associate e come praticante in uno studio legale?

Il ruolo di Associate si differenzia sostanzialmente da quello di praticante, perché gli Associates sono membri a pieno titolo della professione forense e assumono un’attività legale autonoma con corrispondente responsabilità. Mentre i praticanti sono generalmente coinvolti nello studio per scopi formativi e si concentrano sull’acquisizione di esperienze pratiche e sulla preparazione al secondo esame di Stato, le loro mansioni sono in prevalenza di supporto, ad esempio collaborando alle pratiche sotto supervisione, redigendo bozze o svolgendo ricerche. Dopo l’ingresso come Associate, si assumono mandati in autonomia, si redigono atti, si corrisponde con clienti e tribunali e si rappresentano i clienti anche in udienza. Si aggiungono attività come la trattazione di questioni giuridiche complesse e la consulenza strategica dei clienti. Le aspettative di prestazione verso gli Associates sono nettamente superiori e allineate agli obiettivi dello studio. L’Associate si occupa anche di attività di acquisizione e imprenditoriali, fattori particolarmente rilevanti per l’ulteriore percorso fino alla partnership.

Quali requisiti richiedono gli studi legali ai neo-assunti in termini di voti agli esami e esperienze pratiche?

Le richieste ai neo-assunti variano in base a dimensione e specializzazione dello studio. I grandi studi richiedono in genere lode agli esami di Stato (almeno “vollbefriedigend”, spesso per entrambi gli esami) e qualifiche aggiuntive come dottorato e/o LL.M., spesso ritenuti preferibili o addirittura necessari. Esperienza pratica all’estero, in particolare quella pertinente alla futura attività, viene valutata positivamente, così come stage curricolari o periodi di praticantato in studi rinomati, aziende o tribunali. Competenze linguistiche rilevanti, soprattutto l’inglese a livello fluente, sono considerate indispensabili nei grandi studi internazionali. Sono essenziali anche soft skills come capacità di lavorare in team, resistenza allo stress, doti comunicative e spirito imprenditoriale, oltre a una spiccata capacità di apprendimento. Spesso è richiesta una lettera motivazionale, un curriculum e una lista delle esperienze e, se necessario, dei campioni di lavoro svolto.

Quali sono gli orari e le condizioni di lavoro tipici per chi entra in (grandi) studi legali?

Gli orari di lavoro nei grandi studi sono spesso superiori alla media: per i neo-assunti sono comuni settimane lavorative di 50-60 ore e sono possibili fasi di maggiore impegno, soprattutto durante operazioni complesse, udienze o scadenze. La flessibilità viene parzialmente favorita da regole sul lavoro da casa e modelli di orario flessibile, il cui impatto pratico varia però a seconda di studio e reparto. Oltre all’elevato carico di lavoro, sono previste ampie possibilità di formazione e sviluppo, talvolta anche servizi per la salute o il tempo libero. Negli studi medi e piccoli, gli orari sono in genere più prevedibili, ma anche il livello salariale è più basso. In generale, soprattutto nei grandi studi, si richiede un alto grado di iniziativa, flessibilità e dedizione.

Quanto è possibile specializzarsi o cambiare area di pratica dopo l’ingresso in uno studio legale?

Un cambio successivo tra aree di pratica è in linea di principio possibile, ma dipende dalle strutture interne e dalle esigenze dello studio. Nei grandi studi, l’ingresso avviene di regola già in una specifica area e la specializzazione si sviluppa con l’esperienza acquisita in quel settore. La specializzazione viene sostenuta da formazione mirata, partecipazione a corsi di specializzazione, pubblicazioni scientifiche e gestione di mandati complessi. Un cambio successivo in altri settori è possibile in linea di massima, ma spesso legato a esigenze operative e all’expertise dell’Associate. Gli studi più piccoli offrono solitamente una maggiore varietà di attività, consentendo una formazione più generalista e la specializzazione su più ambiti giuridici in parallelo.

Quali aspetti giuridici e organizzativi occorre considerare per l’«abilitazione forense» dopo il praticantato?

Dopo aver superato il secondo esame di Stato giuridico si ottiene l’abilitazione alla professione forense. L’abilitazione si richiede presso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati territorialmente competente. Sono necessari, tra l’altro, il superamento del secondo esame di Stato, la prova di assicurazione di responsabilità civile professionale e il certificato penale da presentare al Consiglio dell’Ordine. Occorrono inoltre verifiche di affidabilità personale e informazioni sulla situazione patrimoniale; sono cause di esclusione, ad esempio, precedenti penali rilevanti o grave insolvenza (ad es. fallimento). Dopo l’abilitazione, l’avvocato riceve il certificato di abilitazione e la facoltà di esercitare con il titolo di “Rechtsanwältin” o “Rechtsanwalt” e di condurre mandati in autonomia.

Quali sono le tipiche opportunità di crescita e i percorsi di carriera in uno studio legale?

Le tappe di carriera classiche negli studi sono generalmente organizzate in modo gerarchico: Associate → Senior Associate → Counsel (eventualmente anche Salary Partner) → (Equity) Partner. La durata di ciascuna fase varia a seconda dello studio; il percorso verso la partnership viene solitamente stimato in 6-10 anni. Con ogni promozione aumentano la responsabilità nella gestione dei mandati, i requisiti di acquisizione e i compiti gestionali e di leadership. Alcuni studi offrono, in alternativa alla partnership, posizioni di Counsel o Of Counsel come destinazione finale per avvocati particolarmente specializzati senza mansioni di acquisizione. Oltre al percorso partner classico, è sempre possibile il passaggio in azienda (es. come inhouse counsel), in magistratura, presso associazioni o nella pubblica amministrazione.

Quali basi giuridiche regolano il rapporto di lavoro tra lo studio legale e l’associate?

Il rapporto di lavoro tra lo studio legale e l’associate è soggetto al diritto del lavoro tedesco generale, in particolare al Bürgerliches Gesetzbuch (BGB), alla Kündigungsschutzgesetz (KSchG), alla Arbeitszeitgesetz (ArbZG) e, se del caso, ad altre norme speciali in materia di lavoro. Il rapporto di lavoro viene solitamente instaurato tramite un contratto di lavoro, che comprende elementi quali la descrizione delle mansioni, la retribuzione, le norme sull’orario di lavoro, le ferie, gli obblighi di riservatezza e i divieti di concorrenza, gli accordi sugli obiettivi nonché le disposizioni sulla formazione continua e sulla previdenza aziendale. Devono inoltre essere rispettate le norme deontologiche, in particolare la Bundesrechtsanwaltsordnung (BRAO), la Berufsordnung für Rechtsanwälte (BORA) e altre disposizioni pertinenti, ad esempio in materia di gestione dei mandati o di conflitti di interesse.