Legal Lexikon

Carriera all’estero dopo il praticantato

Carriera all’estero dopo il Referendariat: Fondamenti giuridici, requisiti e condizioni quadro

Panoramica

Il termine “carriera all’estero dopo il Referendariat” descrive le opportunità professionali che si aprono, dopo il completamento con successo della pratica legale e il superamento del secondo esame di Stato, al di fuori della Germania. In particolare nel contesto internazionale, sorgono numerosi quesiti giuridici relativi al riconoscimento delle qualifiche, ai requisiti professionali, alle peculiarità del diritto del lavoro e a eventuali restrizioni o requisiti aggiuntivi. Il seguente contributo esamina gli aspetti centrali che risultano determinanti per l’avvio di una carriera professionale all’estero dopo la conclusione del Referendariat.


Riconoscimento del secondo esame di Stato all’estero

Unione Europea e Spazio Economico Europeo

All’interno dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo, in molti Stati è possibile intraprendere attività legali secondo le disposizioni del diritto europeo. La Direttiva UE 2005/36/CE regola il riconoscimento delle qualifiche professionali provenienti da altri Stati membri. Dopo il Referendariat e il superamento del secondo esame di Stato, solitamente occorre presentare una domanda di riconoscimento presso l’autorità competente del Paese interessato.

In alcuni Paesi, il secondo esame di Stato tedesco viene riconosciuto come requisito per esercitare la professione di avvocato o per altri ambiti giuridici, oppure viene almeno parzialmente conteggiato ai fini delle rispettive condizioni di ammissione. Tuttavia, spesso è necessario sostenere ulteriori esami o completare periodi di formazione integrativa.

Paesi terzi (extra UE/SEE)

Nei Paesi al di fuori dell’ambito giuridico europeo esistono, di norma, normative professionali nazionali che differiscono notevolmente tra loro. Il riconoscimento del Referendariat tedesco dipende spesso da accordi bilaterali o da procedure di riconoscimento specifiche. Spesso è necessario sostenere esami supplementari, prove di lingua e/o una riqualificazione professionale per poter esercitare una professione legale.


Ambiti professionali e requisiti di ammissione

Aziende private e organizzazioni internazionali

Le posizioni aperte nel contesto aziendale internazionale sono generalmente accessibili anche a candidati provenienti dall’estero. La prova della qualifica attraverso il secondo esame di Stato è spesso sufficiente per intraprendere un’attività, ad esempio come giurista d’impresa o nel dipartimento legale di organizzazioni internazionali, purché non sia richiesta una specifica abilitazione nazionale.

Giurisdizioni nazionali e autorità

Per attività nel settore della giustizia, nell’amministrazione o in posizioni di giudice, esistono generalmente regolamenti di accesso molto rigidi a livello nazionale. Il solo secondo esame di Stato, nella maggior parte dei Paesi, non autorizza all’esercizio di tali attività. Spesso è richiesto il riconoscimento della qualifica e il superamento di un ulteriore esame di idoneità.

Attività autonoma e consulenza

Nel settore della consulenza legale indipendente all’estero, l’abilitazione nazionale è spesso un requisito imprescindibile. Molti Stati prevedono un accesso separato che include il superamento di esami di idoneità (ad esempio, Bar Exam negli USA). Per i cittadini UE esistono spesso regole speciali che facilitano l’ingresso, sebbene il secondo esame di Stato non garantisca automaticamente l’equiparazione ai titoli nazionali.


Aspetti di diritto del lavoro e di diritto dell’immigrazione

Permesso di soggiorno e di lavoro

Chi intraprende una carriera all’estero è generalmente soggetto alle disposizioni in materia di soggiorno e di diritto del lavoro del rispettivo Stato. Negli Stati membri dell’UE vige la libertà di stabilimento per i laureati tedeschi, quindi non è necessario ottenere uno specifico permesso di lavoro. Nei Paesi terzi, di solito è necessario richiedere un permesso di soggiorno basato sulla qualifica professionale, che spesso presuppone il riconoscimento del titolo di Referendariat e, di frequente, anche la dimostrazione di un contratto di lavoro.

Diritto della sicurezza sociale e implicazioni fiscali

Con l’inizio di un’attività professionale all’estero si verificano regolarmente anche modifiche agli obblighi previdenziali e fiscali. Bisogna prestare particolare attenzione alle convenzioni contro la doppia imposizione e alle normative UE sulla sicurezza sociale. Nel caso specifico va valutato se e in quale misura durante il periodo all’estero sia possibile o obbligatorio continuare a versare i contributi alla previdenza sociale tedesca.


Regolamenti speciali e casi particolari

Doppie lauree, LL.M. e qualifiche aggiuntive

Per aumentare le opportunità nel mercato del lavoro internazionale, dopo il Referendariat i laureati partecipano regolarmente a programmi avanzati (ad esempio, Master of Laws), specificamente adattati al diritto nazionale di riferimento. Tali qualifiche aggiuntive possono risultare vantaggiose ai fini del riconoscimento all’estero, ma in genere non sostituiscono gli esami nazionali necessari.

Integrazione di laureati stranieri in Germania

Il caso inverso – l’integrazione di Referendare formati all’estero nel mercato del lavoro tedesco – è disciplinato dalla normativa tedesca sul riconoscimento delle qualifiche professionali straniere, che in gran parte si basa sulle direttive della UE 2005/36/CE. Le conoscenze e le competenze acquisite all’estero vengono valutate nell’ambito di una procedura di riconoscimento e, se necessario, integrate da misure di compensazione.


Sfide giuridiche e sviluppi attuali

L’aumento della globalizzazione e della mobilità internazionale porta a un costante sviluppo delle condizioni giuridiche generali. Cambiamenti rilevanti derivano, in particolare, da nuovi accordi bilaterali, adeguamenti a livello europeo e dall’evoluzione delle normative internazionali di accesso alle professioni. È pertanto raccomandata una verifica continua dei requisiti attuali e dello status giuridico nel Paese di destinazione desiderato.


Riassunto

Una carriera all’estero dopo il Referendariat è soggetta a molteplici requisiti giuridici, che possono variare notevolmente a seconda del Paese di destinazione e del settore lavorativo scelto. Procedure di riconoscimento, norme nazionali di abilitazione, disposizioni in materia lavorativa, di soggiorno, fiscale e previdenziale devono sempre essere verificate e soddisfatte caso per caso. Una panoramica dettagliata e un approfondimento tempestivo delle normative del Paese di destinazione sono essenziali per un ingresso riuscito e giuridicamente sicuro in una carriera internazionale dopo il Referendariat tedesco.

Domande frequenti

È necessario aver concluso il Referendariat in Germania per poter lavorare all’estero?

Per molte professioni giuridiche all’estero, il completamento del Referendariat in Germania non è un requisito obbligatorio, ma ne migliora notevolmente il riconoscimento e la reputazione. Chi supera il secondo esame di Stato in Germania ottiene l’idoneità alla magistratura e il titolo di “giurista completo”, che è spesso esplicitamente richiesto dai datori di lavoro internazionali. A seconda del Paese di destinazione, però, possono esistere requisiti diversi per il riconoscimento degli esami stranieri. In alcuni casi, enti o datori di lavoro stranieri potrebbero richiedere la presentazione di traduzioni ufficiali e certificati dei titoli acquisiti in Germania. Per lavori nel settore pubblico o per l’ammissione come avvocato all’estero sono generalmente necessari ulteriori esami, prove linguistiche o il riconoscimento da parte degli ordini locali.

Il secondo esame di Stato tedesco viene riconosciuto giuridicamente all’estero?

Il riconoscimento del secondo esame di Stato giuridico della Germania all’estero dipende dalle normative nazionali di ciascun Stato. In molti Paesi europei esistono accordi bilaterali o multilaterali che permettono un riconoscimento parziale, ad esempio nell’ambito del Processo di Bologna per l’istruzione superiore. Tuttavia, per esercitare le classiche professioni giuridiche come avvocato, notaio o giudice, è in genere necessaria una procedura di riconoscimento postuma, come una verifica di equivalenza o esami integrativi. Alcuni Paesi (ad esempio, USA o Regno Unito) consentono ai giuristi tedeschi di accedere ai loro esami solo in presenza di requisiti molto specifici; spesso i candidati devono aver conseguito in precedenza una qualifica aggiuntiva come un LL.M. o aver superato l’esame di Stato locale. Nei Paesi extra-europei i requisiti possono variare notevolmente, motivo per cui è sempre indispensabile un esame dettagliato delle rispettive normative nazionali sul riconoscimento.

Quali requisiti giuridici sono previsti per esercitare la professione di avvocato all’estero?

Per esercitare come avvocato all’estero, occorre solitamente soddisfare i requisiti stabiliti dalla legge professionale nazionale (o dal relativo Bar Association locale). In genere è richiesto un percorso di studi giuridici riconosciuto nel Paese in questione, comprensivo di esame di Stato o relativo titolo abilitante. In alcuni Paesi, tra cui molti Stati federali USA, i giuristi stranieri possono essere ammessi dopo aver superato un esame di ammissione specifico (Bar Exam); per i candidati tedeschi, di norma, viene richiesto inoltre un LL.M. conseguito presso un ateneo riconosciuto nel Paese ospitante. Nei Paesi UE, la Direttiva 98/5/CE prevede, sotto certe condizioni, un accesso facilitato ma comunque subordinato a requisiti di prova per gli avvocati provenienti da Stati membri. In ogni caso, i candidati devono superare procedure formali di riconoscimento, che generalmente comprendono esami linguistici e tecnici, certificato del casellario giudiziale e prova dell’idoneità morale.

Vi sono particolarità giuridiche per entrare in organizzazioni internazionali?

Per lavorare presso organizzazioni internazionali (ad es. ONU, UE, ONG), il Referendariat tedesco non è un requisito formale, ma aumenta spesso le possibilità di assunzione e carriera, soprattutto nei dipartimenti legali. Di norma, tali organizzazioni richiedono ai propri giuristi un titolo legale e una rilevante esperienza professionale, con la formazione giuridica tedesca considerata di alto livello. Tuttavia, il titolo di “giurista completo” non è determinante dal punto di vista legale, ma conta la comparabilità con le qualifiche richieste nel Paese ospitante. Il rapporto di lavoro si basa regolarmente sul diritto del lavoro internazionale, escludendo le regole nazionali di accesso alle professioni, ma in genere richiede la conoscenza di determinate lingue e l’adesione a specifici codici etici.

Vi sono disposizioni di legge per il riconoscimento del Referendariat all’estero?

Non esiste un diritto generale al riconoscimento del Referendariat tedesco all’estero. Le procedure di riconoscimento sono disciplinate dalle relative normative e regolamenti del Paese di destinazione, in particolare dalle autorità competenti per il riconoscimento e la regolamentazione delle professioni legali. Nell’UE esistono in parte approcci di armonizzazione, ma anche in questo caso il riconoscimento del periodo di pratica e dell’esame di Stato sono sempre valutati individualmente. Tipicamente, molti Paesi richiedono valutazioni di equivalenza o misure di adattamento, quali corsi obbligatori o esami. Una domanda di riconoscimento va presentata per tempo e adeguata a scadenze e requisiti specifici del Paese interessato.

Quali sono le conseguenze giuridiche di un Referendariat non completato sulle carriere all’estero?

Un Referendariat non completato limita significativamente le possibilità di esercitare le tipiche professioni giuridiche all’estero. Senza il secondo esame di Stato manca spesso la prova della qualificazione completa, e pertanto l’idoneità a essere riconosciuti come magistrato e avvocato secondo gli standard tedeschi. All’estero, di norma, le autorità non riconoscono una formazione conclusa solo con il primo esame di Stato. In singoli casi, esistono alternative professionali, ad esempio nel consulting, Legal Tech o in attività giuridiche di supporto, ma per le carriere giuridiche classiche il Referendariat completato è quasi sempre di fatto un prerequisito per il riconoscimento.

Quali obblighi e limitazioni giuridiche sussistono per attività giuridiche all’estero?

Gli operatori giuridici, nello svolgimento della professione all’estero, sono sempre soggetti al diritto professionale dello Stato ospitante. Questo riguarda, tra l’altro, obblighi deontologici (come il segreto professionale, la formazione continua, l’assicurazione di responsabilità civile), ma anche limitazioni professionali come divieti di attività, restrizioni pubblicitarie o requisiti d’indipendenza. Violazioni di tali disposizioni possono portare alla perdita dell’abilitazione e/o a conseguenze disciplinari. Inoltre, nell’attività di Rechtsanwalt tedesco all’estero, può esserci una sovrapposizione tra diritto professionale tedesco e straniero, ad esempio per studi legali operanti a livello internazionale. Esternalizzazione legale, incarichi transfrontalieri e il lavoro “home office” dall’estero devono pertanto essere esaminati attentamente sotto il profilo legale.